La relazione di coppia vive frequentemente dei momenti di alti e bassi connessi con il malessere di uno dei due, alle fasi della vita o a problemi esterni come quelli lavorativi, con i figli o le famiglie d’origine. Può capitare anche che ci siano difficoltà connesse con la relazione e la comunicazione tra i due partner. Questi momenti si trasformano in una crisi di coppia quando i partner si sono molto allontanati e si fatica a tornare ai periodi migliori.
Durante una crisi di coppia, si può arrivare a pensare di interrompere la relazione, ma si è assaliti da tanti dubbi: ci si chiede se sia arrivato o meno il “momento giusto” per mettere fine alla storia e si teme l’incertezza del futuro: “sarò in grado di ricominciare da solo/a?”. Questi dubbi, tuttavia, rischiano di bloccare in una situazione di stallo, non far emergere lo spirito critico e mettersi in discussione. La crisi di coppia, quando non c’è il desiderio da parte di entrambi di rilanciarsi, si amplifica. Occorre prendere coscienza di questo problema e imparare a elaborarlo e superarlo in tempi brevi, il rischio è che alcune modalità negative di risoluzione si consolidino e si cronicizzino, fino a arrivare alla rottura del rapporto.
Al di là delle paure e dei dubbi, esistono dei segnali utili per capire se la relazione non sta procedendo nella giusta direzione, ma si è instaurata una crisi di coppia, vediamone alcuni.
E’ utile fare un bilancio delle attività svolte insieme. Realizzare che il tempo è legato solo agli “affari” del matrimonio, come pagare le bollette, preoccuparsi della salute dei figli e fare la spesa, è indicativo di una crisi nella coppia. E’ utile chiedersi perché ci si è fermati a questi aspetti e domandarsi se si è disposti a riprendere le attività piacevoli.
Un segnale di crisi di coppia è il vivere come “coinquilini”. In questi casi, lo spazio di condivisione è molto raro e si è interessati solo alle attività individuali, non si considera la possibilità di coinvolgere l’altro nei propri progetti. Manca anche il desiderio di confronto e dialogo rispetto ai temi più profondi. Si arriva a trascorrere i pasti in silenzio, a non raccontarsi le reciproche giornate e a non domandare all’altro come sta autenticamente.
Se la vicinanza fisica ed emotiva si riducono, comincia a svanire la ricerca di contatto all’interno della coppia. Vengono a mancare le attenzioni della vita quotidiana come il tenersi per mano, l’abbracciarsi, l’accarezzarsi, il toccarsi nelle conversazioni. Questo può essere un sintomo di rancore non esplicitato che necessita di essere espresso ed affrontato insieme.
Il matrimonio comporta il prendersi cura dell’altro e di sé stessi, ma può capitare che, una volta che la relazione si è consolidata, si smetta di curarsi del proprio aspetto. Può esserci un importante calo della passione sia per gli uomini sia per le donne quando il partner ingrassa, smette di curarsi fisicamente e si veste in modo trasandato. Fermarsi e domandarsi cosa si vuol trasmettere all’altro con il proprio aspetto è utile per recuperare eventualmente il desiderio di piacere e piacersi.
Contrariamente al mito diffuso, le coppie sposate in genere fanno più sesso delle persone single, in media una o due volte alla settimana, dopo l’impeto iniziale. Se i rapporti sessuali si riducono sempre più, è un altro sintomo che la relazione è in difficoltà. Serve chiedersi autenticamente quali sono i motivi, al netto delle scuse logistiche.
Pensare e dire frasi come “se solo lui fosse più attento…”, “se solo lei fosse più presente…”, “se solo riuscissimo a parlare di più…” oppure “se solo riuscissi a superare la noia…” esprime la percezione che la relazione potrebbe migliorare soltanto cambiando alcune condizioni strutturali. In questo modo, si inizia a vivere in un futuro ipotetico e forse irraggiungibile, piuttosto che la relazione attuale. Questa modalità preclude la possibilità di ottenere un reale equilibrio. E’ importante capire quanto ci si sente insoddisfatti, se c’è qualcosa di modificabile e quanto si è disposti a tollerare l’insoddisfazione. E’ utile chiedersi anche se si vuole stare con questo partner in questa coppia ora.
Il sentirsi amato e compreso solo in determinate condizioni e situazioni oppure il fingere per non ferire il partner esprimono una mancata intimità emotiva e una sensazione di vuoto, conseguenze del non sentirsi capiti. Questo avviene perché ci si sforza di essere qualcuno che si è per far piacere all’altro e non perderlo. Il rischio è quello di vivere una profonda solitudine che fa sentire ancora più soli, più dell’essere single.
Un segnale di allarme da prendere in considerazione per la coppia è il frequente chiedere scusa al partner per chi si è. Il non sentirsi mai abbastanza bravo e all’altezza delle richieste del partner, se portato all’estremo, è un indicatore di una relazione orientata al controllo e invalidante per l’autostima.
Questa condizione si verifica quando si smette di dialogare, condividere attività e instaurare un’autentica comunicazione. Capita anche quando si finge interesse e si accettano condizioni pur di non perdere l’altro, con il timore di non venire compresi e accettati. La solitudine è un terreno fertile per l’infedeltà, in quanto si cerca di avere una vicinanza esterna alla coppia.
La mancanza di discussioni aggressive è un buon segnale, ma anche le lamentele e le critiche frequenti indeboliscono il rapporto. Il sentirsi costantemente sotto giudizio e il notare le continue mancanze dell’altro su più fronti portano ad un’insoddisfazione di coppia. E’ quindi giunto il tempo di smettere di nascondersi dietro alle lamentele e affrontare le ostilità accumulate negli anni. E’ utile chiedersi da dove arriva questo risentimento, il motivo delle continue critiche e qual è il sottotitolo relazionale di ogni lamentela.
In ogni relazione, ci sono momenti in cui uno riceve più di quanto dà. E’ impossibile che ci sia una costante ed equilibrata reciprocità, le buone relazioni hanno la flessibilità e capacità di adattarsi ai continui cambiamenti interni ed esterni. Tuttavia, si supera il limite se si ha da tempo la sensazione di sentirsi costantemente svuotati dal partner e sopraffatti dalle sue richieste, tanto da essere frustrati e bisognosi di continue pause.
Si comprende che una relazione è insoddisfacente anche quando si realizza che si mente o si omette quando si descrive il partner agli altri. E’ importante chiedersi che cosa si nasconde e perché, cercando di comprendere quali vissuti emotivi sono coinvolti. Questo comportamento è frequentemente riscontrabile in situazioni di crisi di coppia, ma anche di dipendenza affettiva oppure quando il partner è violento o dipendente da gioco/sostanze oppure tradisce.
Può capitare di provare un’attrazione fisica per altre persone, ma, quando ci si accorge di avere un interesse particolare per un potenziale partner diverso dal coniuge, è necessario approfondire la natura di tale comportamento. Quali sono le fantasie? Cosa si vorrebbe dall’altro? Quali mancanze ha il coniuge e quali bisogni soddisferebbe la relazione exxtraconiugale? Cosa rappresenta tale interesse nella relazione coniugale? Come si progetta di proseguire?
Un segnale della crisi di coppia è la perdita di fiducia nei riguardi del partner. Le manifestazioni di eccessiva gelosia non devono essere interpretate come espressione di amore e passione, ma come volontà di limitare la libertà dell’altro. Infatti, indagare continuamente rispetto alle uscite, controllare telefono e pc e porre domande incrociate segnalano una mancata fiducia nei suoi riguardi. Questa può dipendere da alcuni atteggiamenti del partner ma anche da un’insicurezza di chi dubita. Approfondire gli eventuali segnali di infedeltà e le paure è utile per comprendere come ci si sente in tale situazione e come orientarsi.
Il conflitto tra i membri della coppia è disfunzionale quando ci sono schemi malsani, come ostruzionismo o attacchi verbali e fisici, quando il risentimento cresce ad ogni confronto e quando si sente di non trovare mai un punto di incontro. Durante una crisi di coppia, i litigi non danno l’opportunità di risolvere le divergenze e di capire la prospettiva altrui, ma diventano l’occasione di ferirsi a vicenda.
I tentativi di riparazione del conflitto sono quegli sforzi compiuti dalla coppia per cercare di sedare il conflitto, come sdrammatizzare, sorridere o scusarsi. Tuttavia, quando c’è una crisi di coppia, il conflitto risulta talmente intenso che non si riesce ad abbandonare il desiderio di prevaricare sull’altro e difendere la propria posizione. Quindi, non si riesce a immaginare di mettere un freno ai reciproci attacchi e a trovare una via d’uscita al conflitto. Si ha la tendenza a “farlo passare con il tempo”, ma spesso l’astio rimane sotterraneo ed esplode alla prima occasione.
Durante la crisi di coppia, non si ricordano i momenti belli trascorsi insieme, ma si è concentrati esclusivamente sugli episodi conflittuali. Questi momenti vengono anche utilizzati come fonte di costante rabbia nei confronti dell’altro. L’eccessiva negatività porta alla rilettura costante anche del presente.
Può capitare che una crisi di coppia passi anche dal trovarsi sempre in disaccordo per quanto riguarda l’educazione dei figli. Questa dimensione riattiva il rapporto con la propria famiglia d’origine e il proprio vissuto di figlio. Può succedere che la discussione inizi da un disaccordo rispetto a un tema genitoriale e sfoci poi su temi di coppia, nei quali vengono coinvolti anche i figli. Nei casi peggiori, si arriva anche a chiedere ai figli di fare da arbitro e schierarsi con uno dei due. E’ necessario cercare di separare l’ambito coniugale da quello genitoriale e valutare quanto ci si oppone alle idee dell’altro genitore solo per ripicca.
Riconoscersi in questi segnali di allarme è utile per comprendere il grado di crisi di coppia. E’ importante anche valutare il grado di fastidio di questi segnali, rispetto a sé, all’altro e agli eventuali figli. Inoltre, quanto si ritiene che la crisi di coppia sia superabile? A questo punto, serve chiedersi e chiedere al partner se si è disposti e motivati a lavorare per superare le criticità. In tal caso, una psicoterapia di coppia può aiutare ad affrontare la crisi e ripartire insieme o separatamente.