Consigli per capire e affrontare gli scoppi di rabbia dei bambini.
Durante la crescita dei figli, i genitori si trovano alle prese con la difficoltà dei bambini di fronte alle emozioni forti. Gli adulti, infatti, devono insegnare come gestire le emozioni in modo adatto alle situazioni senza farsi sopraffare. Ci si relaziona per la maggior parte del tempo con la gioia, la spensieratezza ed il gioco tipici dell’infanzia. Tuttavia, è normale sperimentare momenti di tristezza, caratterizzati da chiusure e pianti, e di paura, pieni di spavento, timori e blocchi. E poi c’è la rabbia dei bambini, un’emozione forte che può far perdere il controllo, far male a sé o agli altri o agli oggetti. Per i genitori può essere difficile affrontare la rabbia dei figli perché possono sentirsi spaventati, bloccati e rispondere con altrettanta ira. In questo articolo approfondiremo la conoscenza di questa emozione, assolutamente normale ma che può essere difficile da gestire. Ci focalizzeremo sulla comprensione della rabbia dei bambini e su alcune strategie per affrontarla.
La rabbia è un’emozione naturale, che colpisce tutti. E’ un’emozione di base e compare già nei neonati. Questi la esprimono attraverso urla, capricci, pianti e comportamenti aggressivi verso se stessi e gli altri. La rabbia non è di per sé negativa, ma serve imparare a gestirla in modo adeguato. Infatti, il livello di tensione e attivazione è talmente alto che i bambini possono avvertire un bisogno eccessivo e incontrollato di scaricarla verbalmente e fisicamente. Possono arrivare a utilizzare parolacce, mordere, picchiare e gridare. La rabbia dei bambini può farli sentire fuori controllo. Questa sensazione viene spesso rappresentata attraverso disegni e giochi in cui ricorrono vulcani, terremoti, incendi e distruzioni.
La rabbia dei bambini può essere causata da molti motivi, vediamone alcuni. Può esserci uno scoppio d’ira quando c’è la frustrazione di un piacere anticipato, non si riesce ad accettare una situazione improvvisamente sfavorevole. Questo capita quando ci si aspetta di ricevere una gratifica o qualcosa di positivo e ciò non si verifica, come la sconfitta della propria squadra, il perdere per un soffio una gara, il non riuscire ad afferrare un gioco o un dolce. La vergogna, il sentire di essere in difetto, di essere stati scoperti e l’essere presi in giro hanno il potere di far sentire il bambino indifeso.
La rabbia sembra l’unica risposta per difendersi da chi può pensare male di lui e per non sentirsi schiacciati. Anche un’educazione impostata sulla restrizione della libertà fa sentire i bambini non capiti, apprezzati e privati del divertimento. Questo avviene quando ci sono molto frequentemente imposizioni o comandi espressi dal genitore come un “No”, “Non ora”, “Fermo”. Infine, l’isolamento e la solitudine compromettono la possibilità di interagire positivamente con gli altri. Inoltre, fomentano le emozioni di inadeguatezza, rabbia, paura e tristezza. La rabbia dei bambini, quindi, è causata da aspettative non corrisposte o sensazioni di insicurezza o malessere.
Durante gli scoppi di rabbia, c’è una sovrastimolazione corporea, per cui tutto il corpo è in grande allarme. Questa condizione compromette la capacità di pensare, controllarsi e capire la gravità delle conseguenze su di sé e sugli altri. Si avverte una sensazione di pericolo, per cui il cervello e il corpo si allertano e attivano i comportamenti aggressivi. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che la parte del cervello che funziona in questi momenti è quella inferiore, collegata con l’istinto e l’emozione. Invece, la parte superiore, che serve per gestire i pensieri, è “spenta”.
Questo meccanismo è molto antico, gli animali e l’essere umano lo utilizzano per affrontare i pericoli, difendersi e attaccare in quanto è rapido e permette di reagire velocemente. Spesso capita di utilizzare lo schema della rabbia in modo disfunzionale: si risponde come se ci fosse un pericolo, anche se non è presente nessuna minaccia! I bambini devono imparare, grazie alla crescita fisiologica, all’esperienza e all’aiuto dei genitori e degli insegnanti, a gestire questa strategia.
Fin da piccoli, imparano a regolare lo stress grazie agli adulti che li tranquillizzano, consolandoli, contenendoli fisicamente, abbracciandoli e ascoltandoli. Può capitare che le figure di riferimento non siano presenti o che il loro modo di consolare non sia sufficiente o adeguato ai bisogni. In questi casi, imparano ad aumentare le loro manifestazioni di malessere alla ricerca di una consolazione che non basta mai. Per un bambino può essere molto spaventoso avvertire di non essere al sicuro, sentire di non avere la situazione sotto controllo e non riuscire a ritrovare la calma.
Questo mix di rabbia e paura diventa ancora più esplosivo, soprattutto se non si riesce a trovare conforto nelle figure di riferimento, come i genitori o gli insegnanti. La rabbia dei bambini arriva, quindi, da una difficoltà a gestire una sensazione di pericolo. Quindi, è molto importante essere presenti, rassicurarli e insegnargli fin da piccoli strategie alternative per affrontare e gestire la rabbia.
I bambini pieni di rabbia possono essere molto interessati ai videogiochi o ai film violenti perché trovano un rispecchiamento. Cioè, hanno la possibilità di vedere che non sono gli unici ad avvertire queste sensazioni, a essere in perenne stato di pericolo e ad avere reazioni fisiche aggressive. Tuttavia, i film e i videogiochi hanno il limite di essere uno specchio passivo che non consente di elaborare, capire e condividere i vissuti. E’, invece, importante che gli adulti intervengano in questa direzione per supportare i figli. Le ricerche dimostrano che i film e videogiochi violenti non danneggiano i bambini in grado di gestire le loro emozioni. Invece, hanno un effetto negativo su chi ha difficoltà e viene lasciato solo nella visione.
Spesso i bambini che perdono il controllo e si arrabbiano vengono visti come cattivi o maleducati e quindi da punire. Questa reazione, però, non tiene conto del fatto che il figlio non ha ancora imparato a integrare le emozioni e i pensieri di fronte al pericolo e che reagisce con aggressività perché si sente in emergenza continua. Un genitore che punisce un bambino invece che calmarlo, fomenta in lui la sensazione profonda di non essere in sicurezza.
Inoltre, gli adulti possono rispondere alla rabbia dei figli con altra rabbia, perché sentono di voler prevalere. Questo porta a un’escalation di aggressività, all’innalzamento reciproco dello stato di allarme e ad una gara a chi grida più forte, in cui nessuno vince. Inoltre, si dà ai figli un cattivo esempio rispetto alla risoluzione dei conflitti.
Anche affrontare la rabbia dei bambini dicendogli di calmarsi o fermarsi può essere poco utile. Infatti, non riescono ad accedere a quel versante cognitivo, poiché sono sopraffatti dalle emozioni.
Quando la rabbia dei bambini si esprime frequentemente con grandi manifestazioni verbali e corporee, serve che gli adulti li aiutino a regolare gli impulsi. I genitori possono calmarli e contenerli verbalmente e fisicamente, resistendo ai tentativi dei figli di scaricare la rabbia.
Ecco alcuni consigli per affrontare la rabbia dei propri bambini:
E’ importante aiutare i bambini a pensare alla rabbia come un’emozione che termina dopo gli scoppi. Si può anche riflettere su come è stata gestita e come si potrà affrontare in futuro. Il genitore o la figura educativa di riferimento può sostenere il bambino nella gestione di questa emozione anche a posteriori, per capirla e non spaventarsi grazie alla calma.
Ecco alcuni consigli per affrontare la rabbia dei bambini dopo il momento di esplosione :